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PERCHE’ L’EX MANIFATTURA TABACCHI DIVENTI UN BENE PUBBLICO.
PERCHE’ NON SIA UN ALTRO “REGALO” AGLI SPECULATORI PRIVATI.
PERCHE’ NON AUMENTINO TRAFFICO E CEMENTO NEL QUARTIERE.
ABBIAMO VERAMENTE BISOGNO DI ALTRI APPARTAMENTI,
ALBERGHI, UFFICI, BANCHE E NEGOZI?
Attualmente l’ex Manifattura Tabacchi è in mano a due società che si dividono la proprietà al 50%, una è Fintecna, agenzia del Ministero del Tesoro a capitale pubblico, l’altra è Metropolis, che raggruppa una serie di soci a capitale privato, tra cui Baldassini-Tognozzi-Pontello, Consorzio Etruria e Salvatore Ligresti attraverso FondiariaSai). Lo scopo di entrambe è quello di realizzare il massimo profitto possibile dalla vendita o dal recupero dell’intera area che è di 103.000mq circa e sulla quale insistono almeno 16 edifici compreso il Teatro Puccini.
Ricostruire i passaggi che hanno determinato l’attuale assetto proprietario è piuttosto complesso, ma ciò che è certo è che entrambe sapevano al momento dell’acquisto che l’area era ed è gravata da due tipi di vincolo: uno di genere “amministrativo” e uno di genere artistico. Il vincolo amministrativo è dato dal fatto che tuttala Manifatturaè indicata nel Piano Regolatore tuttora vigente come area destinata a “servizi pubblici” e solo una variante urbanistca può renderla utilizzabile ad uso privato, l’altro è il vincolo della Sovrintendenza delle Belle Arti che tutela un monumento dell’arte del Novecento costruito e quasi sicuramente progettato da Pierluigi Nervi, lo stesso progettista dello Stadio e molti altri importanti edifici del novecento.
Dopo il secondo incontro sui “Cento Luoghi”, avvenuto a fine settembre scorso, l’Amministrazione Comunale , ritenendo di aver già fatto opera informativa dei cittadini, ha avviato a livello di Giunta la procedura per la variante dell’area ad uso privato, procedura che, se andasse in porto, regalerebbe ai privati , o per dir meglio agli speculatori, un complesso monumentale che loro hanno acquistato pieno di vincoli e che alla fine si ritroverebbero libero e pronto per i loro interessi. Questa variante, in breve, permetterebbe alla proprietà di destinare il 48% dell’area ad abitazioni private (7oo appartamenti),12% ricettivo (alberghi), 15% commerciale (negozi),18% direzionale (banche e uffici), 3% residenza sociale e solo il 4% a funzioni pubbliche (compreso il teatro e l’asilo già preesistenti).
Da circa quattro mesi un folto gruppo di cittadini del Q1, ma anche del Q5, si sono attivati per cercare di frenare l’operazione del Comune in modo da evitare lo scempio dell’area e i nuovi e gravi disagi che ne deriverebbero al quartiere: ci sono state due assemblee pubbliche e un convegno di studi sulla Manifattura il 26 febbraio u.s. con la partecipazione di importanti architetti di fama nazionale.
Ora abbiamo bisogno della collaborazione di tutti per dare forza alla nostra azione in vista della richiesta di un vero percorso partecipato dei cittadini al fine di individuare una possibile trasformazione utile per il quartiere e la città, richiesta che attraverso il Consiglio di Quartiere 1 verrà avanzata davanti al Garante regionale per la partecipazione.
A.S.T.A Associazione per la solidarietà e la tutela ambientale
Equipe GAS Gruppo acquisto Solidale
Circolo ARCI Lavoratori Porta a Prato
Circolo “ Pescetti”
Circolo ARCI “Bencini”
Per informarsi sui progetti sull’area: Piano Strutturale
Qui i volantini che abbiamo preparato per i cittadini:
Lucio.